Vol 5, N 1 (2023): Gennaio - Giugno 2023

Descrizione del fascicolo

Phenomena Journal è un giornale semestrale redatto in double-blind peer-review (revisione in doppio cieco alla pari) rivolto ad esperti nei settori della Psicopatologia, delle Neuroscienze e della Psicoterapia. Il giornale ha l’obiettivo di pubblicare articoli, revisioni, ipotesi metodologiche di studio, articoli di opinione, prodotti da nomi del panorama nazionale ed internazionale dei settori di interesse della rivista. In aggiunta il giornale ambisce a diffondere la cultura scientifica nei settori non esclusivamente accademici come ad esempio ambiti clinici non specializzati in progetti di ricerca. Il giornale, gestito dal gruppo di ricerca Phenomena, edito da Marp Edizioni, offre supporto editoriale attraverso una modalità disponibile e flessibile per tutti coloro che vogliono avvicinarci al mondo della Ricerca Scientifica. Gli articoli sono disponibili al sito www.phenomenajournal.it e sono coperti da licenza Open Access. 

EDITORIALE

di VALERIA CIOFFI

Alla scoperta del potenziale: L’applicazione del modello delle reti e dei processi in psicoterapia

La strategia analitica della diagnosi sindromica ha sempre caratterizzato lo studio scientifico degli interventi psichiatrici e conseguentemente anche la valutazione degli interventi in psicoterapia, esitando nel tentativo fallito di sviluppare progressivamente un corposo insieme di categorie diagnostiche. Tuttavia, questo modello oggi appare più che mai obsoleto e bloccato su se stesso. Sono diversi gli approcci che negli ultimi decenni hanno preso le distanze dalla classificazione sindromica e dai cosiddetti “protocolli-per le sindromi” [1], scegliendo di muoversi principalmente verso un approccio basato sui processi. Negli ultimi anni, c’è stato un crescente interesse nell’applicare il modello delle reti e dei processi al caso della psicoterapia [2,3,4]. L’approccio del modello delle reti e dei processi fornisce uno strumento utile per comprendere le dinamiche dei processi psicoterapeutici e l’interazione tra diversi processi psicologici. Questi modelli si ispirano alla teoria del caos e della complessità, che sottolinea l’importanza della non linearità, dell’incertezza e della sensibilità alle condizioni iniziali. Questo approccio innovativo e promettente si propone di comprendere e analizzare in modo più approfondito le dinamiche dei processi psicoterapeutici, offrendo una prospettiva nuova e stimolante per la comprensione e il trattamento dei disturbi psicologici. L’utilizzo del modello delle reti permette di esaminare le interconnessioni tra i diversi sintomi e i fattori sottostanti, fornendo un quadro più completo e dettagliato dell’esperienza individuale e dei processi di cambiamento. Allo stesso modo, l’integrazione del modello dei processi consente di considerare le interazioni tra le diverse variabili e le fasi evolutive del percorso terapeutico, aprendo la strada a nuove strategie di intervento più mirate ed efficaci. In questo editoriale, esploreremo il crescente interesse nell’applicare il modello delle reti e dei processi al contesto della psicoterapia, evidenziando le potenzialità e le sfide di questa prospettiva emergente e i possibili impatti sulla pratica clinica. Il modello basato sui processi pone grande enfasi sull’utilizzo di misure che si adattano alle esigenze degli individui. Attualmente le domande a cui rispondere sono le seguenti: “Quali processi biopsicosociali dovrebbero essere affrontati con questo paziente, per raggiungere un determinato obiettivo in una determinata situazione e come possiamo intervenire su questi processi in modo adeguato ed efficace?” [5, p.47]; e ancora, “Quale trattamento, applicabile in quali circostanze, in che modo e da chi è efficace per questa persona con questo specifico problema?” [6]. In particolare, Hoffmann & Hayes [5] affermano che i processi di variazione terapeutica sono cambiamenti o meccanismi: basati su una teoria, dinamici, progressivi, contestualizzabili, modificabili e articolati su più livelli. Un processo di cambiamento deve essere preciso, nel senso che deve essere chiaro a cosa si riferisce e non può basarsi su vaghe euristiche o metafore (alta precisione), e deve poter essere applicato a un’ampia gamma di fenomeni (ampiezza di applicazione). Il metodo RDoC è stato sviluppato dal National Institute of Mental Health (NIMH) degli Stati Uniti e rappresenta un allontanamento epistemologico dai precedenti sistemi di classificazione dei disturbi mentali basati su diagnosi cliniche [7]. Il metodo RDoC si basa sul presupposto che i disturbi mentali non sono semplicemente la manifestazione di una disfunzione in una specifica area del cervello, ma sono il risultato di una complessa interazione tra fattori biologici, psicologici e ambientali. Pertanto, l’obiettivo del metodo RDoC è identificare i meccanismi sottostanti che contribuiscono allo sviluppo e al mantenimento dei disturbi mentali, piuttosto che concentrarsi solo sui sintomi del paziente. RDoC è un quadro di classificazione che mira a migliorare la comprensione dei meccanismi biologici e psicologici alla base dei disturbi mentali, attraverso l’identificazione di domini chiave di funzionamento. Questa struttura può quindi essere utilizzata per valutare l’efficacia delle terapie in modo più preciso e mirato. Per collegare i processi di cambiamento a livello idiografico, la diagnosi elaborata suggerisce di associare i problemi individuati nella persona attraverso l’approccio di reti complesse, come base per l’analisi funzionale dei problemi individuati dall'individuo. Pertanto, è possibile utilizzare il quadro di riferimento proposto dal RDoC, prendendo in considerazione tutti i domini e i fattori rilevanti riguardanti il ​​passato e il presente e che possono avere a che fare con il problema segnalato (storia della prima infanzia, stili di attaccamento, traumi, problemi di salute o medici, sistemi di credenze, modelli comportamentali, ecc.) [8]. In conclusione, l’utilizzo dei criteri dei domini di ricerca (RDoC) come quadro di riferimento per comprendere i processi psicologici durante il processo terapeutico si rivela sempre più auspicabile. L’integrazione del modello delle reti con il modello dei processi offre uno strumento prezioso per analizzare le dinamiche dei processi psicoterapeutici e l'interazione tra differenti processi psicologici. È fondamentale comprendere l’importanza di adottare un quadro completo come quello proposto dal RDoC per guidare la nostra comprensione dei processi psicologici sottostanti che emergono durante la psicoterapia. Identificando i fattori chiave del cambiamento durante il processo terapeutico, siamo in grado di sviluppare interventi più efficaci e migliorare la nostra comprensione complessiva del processo psicoterapeutico. L’adozione di questa prospettiva integrata offre nuove prospettive e possibilità per la pratica clinica, oltre che per la ricerca, aprendo la strada a una migliore assistenza e a risultati terapeutici più positivi per i pazienti.

Bibliografia

  1. Insel, T., Cuthbert, B., Garvey, M., Heinssen, R., Pine, D. S., Quinn, K., ... & Wang, P. (2010). Research domain criteria (RDoC): toward a new classification framework for research on mental disorders. American Journal of psychiatry, 167(7), 748-751.

  2. Sperandeo, R., Mosca, L. L., Galchenko, A., Moretto, E., Di Sarno, A. D., Longobardi, T., ... & Maldonato, N. M. (2021). The Nodes of Treatment: A Pilot Study of the Patient-Therapist Relationship Through the Theory of Complex Systems. Progresses in Artificial Intelligence and Neural Systems, 585-593.

  3. Cioffi, V., Mosca, L. L., Moretto, E., Ragozzino, O., Stanzione, R., Bottone, M., ... & Sperandeo, R. (2022). Computational Methods in Psychotherapy: A Scoping Review. International Journal of Environmental Research and Public Health, 19(19), 12358.

  4. Davis, S. W., Beynel, L., Neacsiu, A. D., Luber, B. M., Bernhardt, E., Lisanby, S. H., & Strauman, T. J. (2023). Network-level dynamics underlying a combined rTMS and psychotherapy treatment for major depressive disorder: An exploratory network analysis. International Journal of Clinical and Health Psychology, 23(4), 100382.

  5. Hayes, S. C., & Hofmann, S. G. (2022). Oltre il DSM: un'alternativa process-based alla diagnosi e al trattamento dei disturbi psicologici. FrancoAngeli.

  6. Paul, G. L. (1969). Chronic mental patient: Current status future directions. Psychological Bulletin, 71(2), 81.

  7. Sanislow, C. A., Morris, S. E., Cuthbert, B. N., & Pacheco, J. (2022). Development and environment in the National Institute of Mental Health (NIMH) Research Domain Criteria. Journal of Psychopathology and Clinical Science, 131(6), 653.

  8. Hershenberg, R., & Goldfried, M. R. (2015). Implications of RDoC for the research and practice of psychotherapy. Behavior Therapy, 46(2), 156-165.

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