https://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/issue/feedPhenomena Journal - Giornale Internazionale di Psicopatologia, Neuroscienze e Psicoterapia2023-12-08T00:00:00+00:00Marp Edizioniedizionimarp@gmail.comOpen Journal Systems<p>Phenomena Journal è un giornale semestrale che adotta il sistema double-blind peer-review (revisione in doppio cieco alla pari) ed è rivolto ad esperti nei settori della Psicopatologia, delle Neuroscienze e della Psicoterapia. Il giornale ha l’obiettivo di pubblicare articoli, revisioni, ipotesi metodologiche di studio, articoli di opinione, prodotti da da nomi del panorama nazionale ed internazionale dei settori di interesse della rivista. In aggiunta il giornale ambisce a diffondere la cultura scientifica nei settori non esclusivamente accademici come ad esempio ambiti clinici non specializzati in progetti di ricerca. Il giornale, gestito dal gruppo di ricerca Phenomena, edito da <a href="https://www.lafeltrinelli.it/algolia-search?ts=as&query=marp%20edizioni%20&query_seo=marp%20edizioni%20&qs=true">Marp Edizioni</a>, offre supporto editoriale attraverso una modalità disponibile e flessibile per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo della Ricerca Scientifica. Gli articoli sono disponibili al sito <a href="http://www.phenomenajournal.it/"><span style="vertical-align: inherit;">www.phenomenajournal.it</span></a><span style="vertical-align: inherit;"> e sono coperti da licenza Open Access.</span></p>https://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/184Autism Open Clinical Model (A.O.C.M)2023-04-20T10:01:09+00:00Flavia Morfiniflaviamorfini@virgilio.it<p>Il presente lavoro, che parte dall’esame delle caratteristiche della letteratura scientifica inerente i disturbi dell’autismo e dall’analisi dei bisogni del soggetto autistico e della sua famiglia, è incentrato sulla descrizione di un modello clinico integrato che abbiamo denominato Autism Open Clinical Model (A- O. C. M.). Esso costituisce l’ipotesi di un’impostazione di base con la quale affrontare la valutazione ed il trattamento dei disturbi dello spettro autistico. L’A- O. C.M. rappresenta un sistema aperto che, pur partendo dall’integrazione di tre modelli: l’Analisi Applicata del Comportamento, la psicoterapia della Gestalt e l’orientamento Cognitivo- Comportamentale, è stato ideato per essere arricchito da contributi afferenti da altri modelli ed impostazioni. Il fine è sviluppare una pratica clinica caratterizzata da un costante e profondo lavoro di confronto, integrazione e dialogo tra gli studiosi. Si evidenzierà come tale aspetto, pur essendo imprescindibile da un discorso scientifico, è tuttavia, attualmente, carente. Si descriverà, pertanto, alla luce dello status dell’arte della ricerca sull’autismo, la struttura di base del modello. Partendo dalla sua premessa epistemologica si definiranno principi e caratteristiche. Infine, saranno approfondite le implicazioni cliniche.</p>2023-10-20T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Flavia Morfinihttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/192L’educabilità della cura: la responsabilità di ‘attraversare cancelli’2023-10-19T09:22:45+00:00Mariarosaria De Simonemariarosaria.desimone3@unina.it<p>Attraverso una descrizione dettagliata del modello teorico-esperienziale di psicoterapia implementato dal Professor Antonio Ferrara, mediata essenzialmente da una lettura critica del suo ultimo lavoro editoriale, si cercherà di riflettere sulle potenzialità educative di un siffatto modello integrato che, guardando alla cura come a un percorso di crescita personale, visione della cura squisitamente umanizzante, si presenta ricco di spunti. Una ricchezza data non solo perchè tale modello si propone di aiutare ad attaversare, come l’acronimo suggerisce, i propri limiti puntando all’autorealizzazione del proprio potenziale, che «è già tutto dentro di noi, bisogna solo risvegliare quello che c’è», ma anche perchè esso ci invita, per le proprie caratteristiche, a lasciarsi sfidare all’apertura dei ‘confini’ disciplinari, psicologici e pedagogici che siano, in nome di una visione della cura che arrivi, heideggerianamente, alla sua essenza, al suo significato primario e originario, di appartenenza a una dimensione essenziale della vita dell'uomo.</p>2023-12-07T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Mariarosaria De Simonehttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/197Tra Natura e Psiche2023-10-25T08:10:01+00:00Marcella Danonecopsicologia@ecopsicologia.itStefano Orlandostem.orlando@gmail.comTeresa Amatoteresa.amatopsy@gmail.comMaria Rosaria Barillarimaryba81.mrb@gmail.comFilippo Bucciarellifilippobucciarelli@hotmail.comMaura Perronemauraperrone@gmail.com<p><span style="font-weight: 400;">Lo scopo di questa mini review è quello di dare una definizione aggiornata di Ecopsicologia, come disciplina emergente che si concentra sull'indagine delle dinamiche psicologiche, emotive e cognitive che definiscono la nostra relazione con il mondo naturale, evidenziando come questa relazione influenzi non solo il benessere individuale, ma anche la salute del Pianeta e riconoscendo come l’essere umano sia inestricabilmente legato all’ecosistema terrestre. Inoltre si intende fornire una descrizione delle principali tappe storiche e degli attori coinvolti nello sviluppo di questa materia, con particolare attenzione all’evoluzione della </span><em><span style="font-weight: 400;">International Ecopsychology Society</span></em><span style="font-weight: 400;"> - IES e al panorama accademico all’interno del quale, in Italia e nel Mondo, avviene il dibattito in merito all’Ecopsicologia.</span></p> <p><span style="font-weight: 400;">Il tentativo è quello di tracciare la traiettoria che nel corso del tempo questa branca, trasversale a diverse discipline, sta prendendo, con una particolare attenzione all’Ecopsicoterapia, che ne costituisce l’applicazione psicoterapeutica, e alla sua connessione con la fenomenologia e le psicoterapie umanistiche. Si procede quindi alla descrizione di concetti come quello di “legame naturale”, e agli studi clinici e alle metanalisi condotte da studiosi di tutto il mondo, che indicano l'esito positivo complessivo degli interventi terapeutici dell’ecoterapia: la natura che orienta alla crescita, riflette qualità sane che evocano una sintonia interna con un cambiamento e forniscono una prospettiva più estesa e interconnessa sulla vita e su sé stessi.</span></p>2023-12-01T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Marcella Danon, Stefano Orlando, Teresa Amato, Maria Rosaria Barillari, Filippo Bucciarelli, Maura Perronehttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/199Benessere digitale vs benessere nel digitale2023-11-16T09:42:08+00:00Maura Perronemauraperrone@gmail.comFilippo Bucciarellifilippobucciarelli@hotmail.comArianna Gloriosoariannaglorioso@gmail.comAnastasia Giangrandeanastasia.giangrande@gmail.comGiovanna Maciariellomaciariello.giovanna@gmail.comAdriano De Blasiadridebla@gmail.comPaola Maciariellopaola.maciariello79@gmail.com<p>Qual è la relazione tra benessere digitale e benessere nel digitale? Pur appartenendo a due campi semantici affini, la prima delle due espressioni si riferisce all’insieme di risorse (personali e collettive), tools, app ed accorgimenti tecnico-regolativi, ideati da chi progetta il web ed i suoi contenuti, per far sì che le persone navighino nel web secondo i principi di sicurezza e benessere; la seconda si centra maggiormente sull’azione diretta delle persone nel digitale e chiama in causa le capacità critiche e riflessive dei singoli nel muoversi in qualsiasi tipo di ambiente, reale o virtuale che sia. Il benessere digitale è soprattutto frutto del lavoro di chi ha il compito di rendere l’esperienza di fruizione del virtuale il più confortevole possibile. Il benessere nel digitale è un atto volitivo, conoscitivo ed euristico durante il quale, a partire dall’identificazione dei nostri bisogni e desideri, proviamo a trovare una loro soddisfazione nel digitale. Se da un lato l’applicazione dei principi dell’ergonomia alla costruzione degli spazi digitali risulta fondamentale per promuovere il benessere digitale, dall’altra esistono diversi tipi di App che propongono ai fruitori esperienze di benessere variamente declinate. Risulta, comunque, di fondamentale importanza coniugare lo sviluppo di competenze personali di natura affettiva e cognitiva con la costruzione di habitat digitali centrati sulla persona al fine di garantire il Ben-Essere delle persone che, in maniera parziale o totale, abitano il virtuale.</p>2023-12-07T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Maura Perrone, Filippo Bucciarelli, Arianna Glorioso, Anastasia Giangrande, Giovanna Maciariello, Adriano De Blasi, Paola Maciariellohttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/203Psicoterapia Blended: intervento integrato sul trauma2023-10-20T11:25:31+00:00Antonio Iannazzoantonio.iannazzo1@gmail.comStefano Stefanostefano.zorgno@studenti.iusve.itLuana Zaira Ruggeroluce.lua79@hotmail.itCaterina Santonicolacaterinasantonicola123@gmail.comOlimpia Armenanteo.armenante@gmail.comVincenzo Mottaenzomotta3@gmail.comAnna Deganodott.annadegano@gmail.comVeronica Rosaveronica.rosa@uniroma1.it<div> <p>Il presente articolo costituisce la prima parte di un lavoro di approfondimento rispetto all’intervento terapeutico in forma <em>blended</em> sul trauma. L’obiettivo è, partendo dai vari significati dei termini blended, online, presenza, descrivendone la genesi e l’evoluzione, approfondire le possibilità che l’integrazione presenza/distanza può offrire al trattamento del trauma.<span style="font-size: 0.875rem;">Questo primo articolo verterà maggiormente sui significati del termine blended, come possibilità di costruzione di un intervento attraverso l’utilizzo di vari strumenti, che possono essere le videochat, le e-mail, le chat testuali, il telefono, la presenza, il metaverso. </span><span style="font-size: 0.875rem;">Inoltre, verranno riportate alcune esperienze internazionali ed alcuni strumenti/piattaforme/software per lavorare a distanza. </span><span style="font-size: 0.875rem;">Un approfondimento del termine trauma e come utilizzare tutto questo per l’intervento sul trauma sarà approfondito nel secondo articolo (in press).</span></p> </div>2023-12-07T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Antonio Iannazzo, Stefano Zorgno, Luana Ruggero, Caterina Santonicola, Olimpia Armenante, Vincenzo Motta, Anna Degano, Veronica Rosahttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/194Psichedelici e legislazione europea: ricadute sociali e sanitarie tra proibizionismo e antiproibizionismo2023-11-23T10:08:50+00:00Sara Ballottidottoressaballotti@gmail.comMatteo Defraiamatteo.defraia@gmail.comSamuele Giovagninisamuele.giovagnini@gmail.comFernando De Luccafjdelucca57@gmail.comStefano Rotistefano.roti@gmail.com<p style="font-weight: 400;">La ricerca sull’uso delle sostanze psichedeliche per la cura del disagio mentale sta trovando negli ultimi anni un rinnovato interesse. La storia delle culture dell’uomo è da sempre legata all’uso di sostanze. Questo legame, in epoca moderna, ha visto ricerche scientifiche sui loro effetti, con risultati promettenti. Negli anni sessanta ci sono state tensioni sociali che hanno portato le Nazioni Unite a produrre tre Convenzioni internazionali per regolamentare e limitare il fenomeno “droga”. Da un’osservazione del panorama legislativo, è emersa una diversa modalità di espressione dell’alternanza tra proibizionismo e antiproibizionismo. Nel nostro lavoro si evidenzia come nei Paesi maggiormente antiproibizionisti ci sia stato un incremento delle pubblicazioni di articoli scientifici riguardanti l’uso terapeutico degli psichedelici ed effetti positivi a livello sanitario, economico, culturale, sociale.</p>2023-12-07T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Sara Ballotti, Matteo Defraia, Samuele Giovagnini, Fernando De Lucca, Stefano Rotihttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/196SIDA-Sport, Identità ed Adolescenza: Verso la costruzione di un nuovo protocollo di valutazione.2023-10-26T08:12:39+00:00Marco Filippinimarco.filippini93@gmail.comVincenzo FilosoVinfiloso@gmail.comSerena Genghiserenagenghi@gmail.comCarlo Acanforacarloacanfora1991@gmail.comSimona Vernitisimona.verniti@gmail.comGianmaria Granatogianmariagranato@gmail.comSara Santarpiasara.santarpia@gmail.comNicole NasciveraNicole.nascivera@gmail.com<p><strong> </strong>La psicologia dello sport ha abbracciato lo studio dell'identità atletica negli anni Novanta. L’obiettivo della nostra ricerca, dopo un’attenta revisione [Filippini et al,2023]<sup>1</sup>, è quello di creare un nuovo protocollo, che possa integrare una parte quantitativa ad una parte qualitativa, dando vita, così, ad una nuova batteria di test che vada ad individuare l’efficacia dello sport nella costruzione dell’identità nella fase adolescenziale</p>2023-11-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Marco Filippini, Vincenzo Filoso, Serena Genghi, Carlo Acanfora, Simona Verniti, Gianmaria Granato, Sara Santarpia, Nicole Nasciverahttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/198La Depressione nell'Adulto con Disturbo dello Spettro Autistico ad alto funzionamento2023-10-26T09:00:34+00:00Francesco Marinofrancescomarino119@gmail.comRosalia Brancatirosalia.brancati@gmail.comMarta Luongomartaluongo22@gmail.comLuca Cacciapuotiluca.cacciapuoti22@gmail.comMarica Gallomaricagallo1995@gmail.comAngela Ammendolaangela.amme88@gmail.comSimona Durantedurante.psicologa@gmail.comSalvatore Di Donnasalvatoredidonna2014@gmail.comFlavia Morfiniflaviamorfini@virgilio.it<p>Background: Questo studio esplora la connessione tra il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) di livello 1 in assenza di disabilità cognitiva e la depressione negli adulti. Gli adulti con ASD hanno un rischio 4 volte maggiore rispetto alla popolazione generale di sviluppare depressione, a causa di fattori come deficit nella Teoria della Mente, isolamento sociale, disturbi del sonno e ideazione suicidaria. Mentre alcune terapie cognitive e basate sulla mindfulness possono aiutare, le sfide diagnostiche e la sensibilità ai farmaci complicano la gestione. L'obiettivo di questa revisione sistematica è (1) valutare in che misura è diffusa la sintomatologia depressiva tra gli adulti con autismo ad alto funzionamento e (2) identificare i fattori di rischio e protettivi specifici associati allo sviluppo della depressione negli adulti con autismo ad alto funzionamento.; (2) Metodi: Questa revisione sistematica, in linea con le linee guida PRISMA, ha analizzato la comorbilità della depressione negli adulti con autismo ad alto funzionamento; alla fine della revisione sono stati inclusi 18 articoli nell’analisi(3) Discussioni: Gli adulti con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) hanno un alto rischio di depressione. La depressione può essere influenzata dai tratti autistici, complicando il quadro. Alcuni fattori di rischio includono le difficoltà nelle funzioni esecutive, problemi di Teoria della Mente e riconoscimento facciale, isolamento sociale e difficoltà sociali, disturbi del sonno e un rischio aumentato di suicidio. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere i fattori protettivi e i trattamenti efficaci per la depressione in individui con ASD. </p>2023-11-23T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Francesco Marino, Rosalia Brancati, Marta Luongo, Luca Cacciapuoti, Marica Gallo, Angela Ammendola, Simona Durante, Salvatore Di Donna, Flavia Morfinihttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/200Autismo di livello 1 e disturbo schizoide di personalità in età adulta2023-11-03T11:54:12+00:00Salvatore Di Donnasalvatoredidonna2014@gmail.comFrancesco Marinofrancescomarino119@gmail.comSimona Durantedurante.psicologa@gmail.comAngela Ammendolaangela.amme88@gmail.comFlavia Morfiniflaviamorfini@virgilio.it<p>Il presente articolo, focalizzato sul trattamento dell’autismo di livello 1 in età adulta in assenza di disabilità cognitiva, evidenzia l’importanza, al fine di un progetto psicoterapico cucito addosso al paziente, di effettuare una corretta diagnosi differenziale individuando, allo stesso tempo, elementi di comorbilità psichiatrica. Allo stato dell’arte della ricerca sull’autismo la produzione scientifica inerente tali aspetti non è, tuttavia, adeguatamente esaustiva ed aggiornata. Ciò amplifica le difficoltà del clinico poiché, nell’autismo di livello 1, il processo di valutazione diagnostico è, frequentemente, complesso. Il lavoro sarà incentrato sulla diagnosi differenziale e comorbilità psichiatrica dell’autismo di livello 1 in età adulta con i disturbi di personalità con peculiare attenzione al disturbo schizoide di personalità in cui il processo di diagnosi differenziale è, talvolta, complesso. Attualmente, il Cluster A ed il Cluster C sono i disturbi di personalità più concomitanti nel Disturbo dello Spettro Autistico, mentre più netta è la distinzione con il Cluster B. La finalità del nostro lavoro è la proposta di uno strumento di assesment per supportare il clinico in tale percorso di valutazione. Tale strumento si basa su una linea di ricerca attualmente in evoluzione nel panorama scientifico internazionale: gli Hierarchical Taxonomy of Psychopathology (HiTOP), un sistema di classificazione dimensionale, derivato dalla covariazione osservata tra sintomi di psicopatologia e tratti disadattivi, che cerca di fornire obiettivi di ricerca e trattamento più informativi (cioè costrutti dimensionali e valutazioni cliniche) rispetto alle categorie diagnostiche tradizionali. In altri termini, l’attenzione è orientata ai processi e, pertanto, alle configurazioni di quadri e non di sindromi: il focus è sul funzionamento neuro-comportamentale umano, su come le persone percepiscono gli stimoli fisici e sociali negli specifici contesti di vita. Al fine di elaborare questo strumento, sulla base di un rigoroso esame della letteratura sull’argomento e della nostra esperienza clinica, identificheremo le variabili principali che ci consentono di discernere elementi di diagnosi differenziale e comorbilità psichiatrica per i disturbi di personalità.</p>2023-11-30T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Salvatore Di Donna, Francesco Marino, Simona Durante, Angela Ammendola, Flavia Morfinihttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/208Autismo, psicosi e disturbi del comportamento alimentare, tra comorbidità psichiatrica e diagnosi differenziale: una mini review2023-11-02T11:39:33+00:00Simona Durantedurante.psicologa@gmail.comAngela Ammendolaangela.amme88@gmail.comFrancesco Marinofrancescomarino119@gmail.comSalvatore Di Donnasalvatoredidonna2014@gmail.comFlavia Morfiniflaviamorfini@virgilio.it<p>Da un accurato esame della letteratura scientifica degli ultimi anni, emerge nel panorama diagnostico/clinico e psicoterapico che la sovrapposizione dei sintomi tra disturbo dello spettro autistico e altre psicopatologie rappresenta un ostacolo sin dalla diagnosi. I disturbi dello spettro autistico presentano non poche comorbilità, le quali oltre a rendere ostico il processo diagnostico, richiedono approfondimenti al fine di garantire interventi accurati e mirati. In questo elaborato gli autori prendono in esame la diagnosi differenziale e la comorbilità psichiatrica con l’autismo di livello 1 in età adulta di due condizioni cliniche: la psicosi e i disturbi del comportamento alimentare. La sintomatologia psicotica può, infatti, essere confusa con la sintomatologia autistica così come può avvenire il contrario. Allo stesso modo, la selettività alimentare e l’avversione sensoriale che rappresentano una sintomatologia frequente nell’autismo sono segni sovrapponibili ad una diagnosi di Avoidant Restrictive Food Intake Disorder, oltre che costituire una minaccia nel trattamento dell’Anoressia Nervosa in pazienti affetti da autismo. Tutto ciò rappresenta una sfida per la diagnosi e il trattamento: molti autori evidenziano, per tale ragione, la necessità di continue ricerche sulle cause delle comorbilità così come sulla creazione di nuove terapie per trattamenti efficaci. L’obiettivo di quest’articolo è produrre una rielaborazione della letteratura scientifica in materia con riferimento a soggetti adulti. La finalità è porre le basi per la stesura di un protocollo di assessment in cui sono identificate le variabili che discriminano la presenza di un disturbo autistico di livello 1 da un disturbo del comportamento alimentare e da una psicosi.</p>2023-12-04T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Simona Durante, Angela Ammendola, Francesco Marino, Salvatore Di Donna, Flavia Morfinihttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/204Un viaggio nella Gestalt: come cambia il benessere durante il percorso gestaltico2023-10-26T10:05:28+00:00Stefano Rotistefano.roti@gmail.comFrancesca Bertifrancescaberti2@gmail.comNino Geniolageniolanino@gmail.comSusanna Zajottisusannazajotti@gmail.comGiulia Calvaresigiuliacalva@hotmail.comMatteo Defraiamatteo.defraia@gmail.comAlessandro Cinialescini@gmail.com<p style="font-weight: 400;">Questo lavoro riporta alcuni risultati preliminari di un progetto di ricerca [1] volto a indagare il rapporto tra il benessere percepito e il lavoro personale in psicoterapia della Gestalt. Nello specifico, presentiamo nel seguente articolo, i risultati relativi alla dinamica e ai cambiamenti che alcuni pazienti, che hanno liberamente partecipato alla ricerca, hanno mostrato riguardo al proprio senso di benessere, costrutto qui indagato attraverso l’uso di una scala autovalutativa [2] nella sua versione adattata e standardizzata per la popolazione italiana [3].</p> <p style="font-weight: 400;">METODOLOGIA. Si tratta di un disegno sperimentale longitudinale qualitativo che ha coinvolto cinque pazienti per tre mesi, tutti presi in carico da psicologi psicoterapeuti di approccio Gestalt fenomenologico-esistenziale. I dati sono stati raccolti ogni quattro sedute individuali.</p>2023-11-28T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Stefano Roti, Francesca Berti, Nino Geniola, Susanna Zajotti, Giulia Calvaresi, Matteo Defraia, Alessandro Cinihttps://phenomenajournal.marpedizioni.it/phenomena/article/view/210La sessualità nella psicoterapia della Gestalt (GT): una scoping review2023-11-15T12:05:19+00:00Roberta Stanzionedr.robertastanzione@gmail.comSara Ballottisara.ballotti2@gmail.comMatteo Defraiamatteo.defraia@gmail.comSamuele Giovagninisamuele.giovagnini@gmail.comStefano Rotistefanoroti@gmail.comJgor Francesco Lucerijgor.luceri@gmail.comMariano Pizzimentimar.pizzi54@gmail.comIride Memè Susanna Pistacchioiride@damanhur.orgEnrico Morettoenrico.more@gmail.com<p style="font-weight: 400;"><em>Background e obiettivo</em><strong>:</strong> La psicoterapia della Gestalt (GT) è un approccio umanistico ed esperienziale che mette al centro l'importanza della consapevolezza, dell'esperienza nel presente e dell'integrazione di parti disconnesse del sé. La GT è particolarmente adatta per esplorare e comprendere le dinamiche complesse del vissuto emotivo e delle interazioni umane. Nel contesto della psicoterapia, la sessualità è un aspetto vitale e complesso dell'esperienza umana e del benessere. Dunque, nasce la necessità di esplorare e valutare la letteratura scientifica riguardante gli interventi di GT che affrontano specificamente questioni legate alla sessualità, nell'ultimo decennio. <em>Metodi:</em> È stata sviluppata una strategia di ricerca completa per identificare articoli scientifici pertinenti da quattro database: ScienceDirect, PubMed, PsycINFO e Google Scholar. La strategia di ricerca ha utilizzato una combinazione di parole chiave relative alla GT, alla sessualità, agli interventi e al periodo specificato. Lo studio segue le linee guida della Checklist Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses (PRISMA-ScR) per garantire trasparenza, replicabilità e rigore metodologico. Due revisori indipendenti hanno condotto la ricerca, la selezione degli articoli e l'estrazione dei dati. Sono stati inclusi lavori in lingua inglese pubblicati tra il 2013 e il 2023 su giornali peer-reviewed che riguardano il lavoro sulla sessualità nella GT. Sono stati esclusi lavori scientifici riguardanti la sessualità e patologie organiche, altre revisioni della letteratura, capitoli di libri, libri e saggi. <em>Risultati:</em> La ricerca iniziale ha prodotto un totale di 39 articoli. Dopo l'applicazione dei criteri di inclusione ed esclusione, sono stati selezionati 6 articoli per la revisione completa. L'estrazione dei dati ha comportato la categorizzazione degli articoli inclusi in base alle caratteristiche dello studio, alle demografie dei partecipanti, alle descrizioni degli interventi e agli esiti riportati. È stata condotta un'analisi tematica per identificare temi comuni, pattern emergenti e lacune nella ricerca. <em>Conclusioni:</em> Questa scoping review fornisce una panoramica della letteratura scientifica sugli interventi di GT in relazione alla sessualità pubblicati tra il 2013 e il 2023. I risultati possono contribuire alla base di prove esistenti, al miglioramento della comprensione dell'efficacia e dell'applicabilità della GT nel lavoro con la sessualità e consentono di identificare aree che richiedono ulteriori ricerche.</p>2023-12-04T00:00:00+00:00Copyright (c) 2023 Roberta Stanzione, Sara Ballotti, Matteo Defraia, Samuele Giovagnini, Stefano Roti, Jgor Francesco Luceri, Mariano Pizzimenti, Enrico Moretto, Iride Memè Susanna Pistacchio