V. 3 N. 2 (2021): Luglio - Dicembre 2021
Articolo di opinione

L'approccio psicodinamico alla comprensione e al trattamento dell'autismo

Marta Luongo
Centro Medico Diagnostico Baby & Mother Care, diretto da Prof. Dott. Vittorio Tripodi

Pubblicato 22.10.2021

Parole chiave

  • psychoanalisis,
  • symbol

Come citare

Luongo, M. (2021). L’approccio psicodinamico alla comprensione e al trattamento dell’autismo. Phenomena Journal - Giornale Internazionale Di Psicopatologia, Neuroscienze E Psicoterapia, 3(2), 116–130. https://doi.org/10.32069/PJ.2021.2.133

Abstract

L’interesse ad approfondire l’approccio psicodinamico per la comprensione e il trattamento dell’autismo nasce, in particolare, dallo studio del contributo psicoanalitico relativo alle psicosi infantili, ad opera di Melanie Klein . Ancor prima della definizione di una specifica sindrome patologica, nel 1943, a opera di Leo Kanner che, per primo, parlò di “autismo infantile precoce”, la psicoanalista ungherese descrive  negli anni Trenta del XX secolo, un caso che lei chiama di psicosi infantile e che oggi verrebbe diagnosticato come autismo. Ancora oggi le intuizioni e le metodologie terapeutiche illustrate nel suo celebre articolo “The importance of Symbol-Formation in the Development of the Ego”, in cui illustra il caso del piccolo Dick, risultano essere preziose per la comprensione e il trattamento dei pazienti autistici. E’, dunque, a Melanie Klein che siamo debitori per la più illuminante e pionieristica descrizione dell’autismo. Il suo pensiero ha, pertanto suscitato notevole interesse da parte di molti psicoanalisti tra cui Donald Meltzer, Wilfred Bion e la psicoterapeuta inglese Frances Tustin, il cui contributo costituisce ancora oggi il più importante riferimento psicoanalitico nel campo della ricerca e della clinica dell’autismo.

Il merito del pensiero psicoanalitico è quello di  aver prodotto un modello psicopatologico dell’autismo ancor prima degli illuminanti contributi scientifici che hanno attestato la presenza di alterazioni neurobiologiche come sua eziopatogenesi. Alla luce di tali scoperte l’ipotesi originaria, che tale funzionamento mentale fosse frutto di un arresto evolutivo, è stata completamente rivista e attualmente, nella letteratura psicoanalitica, si ritiene che esso sia l'espressione di una distorsione dello sviluppo psichico. E’ doveroso sottolineare che, anche se tale modello psicopatologico nulla ci dice circa le alterazioni biologiche ad esso sottese, ha comunque il merito di aver compreso, più di ogni altro approccio, il funzionamento neuromentale dei soggetti autistici, con le sue peculiarità e diversità e, soprattutto, di aver fondato un modello di trattamento terapeutico estremamente valido, ancora oggi. Sebbene l’OMS consideri la terapia cognitivo-comportamentale e l’approccio ABA come trattamento d’élite per l’autismo, è interessante analizzare i contributi psicodinamici alla luce delle recenti scoperte scientifiche per indagare quali potrebbero essere gli elementi di tale modello maggiormente utili al trattamento dei disturbi dello spettro autistico.

Parole chiave : autismo, psicoanalisi, trattamento,

Riferimenti bibliografici

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